AnnaGiùDalTram

mercoledì 12 marzo 2014

Nonne alla riscossa.

Le donne vivono di più. C’è niente da fare. L’ho proprio capito oggi. Senza leggere sondaggi o indagini demografiche. L’ho capito perché Nonna Terry oggi fa 101 anni e non credo abbia intenzione di tirare le cuoia tanto presto. In più stamattina ho accompagnato mio padre a una visita oculistica all’ospedale di Avigliana e l’età media sfiorava i 97 anni, con una massiccia presenza femminile. La sala d’aspetto sembrava un carnaio, come quando all’Università regalavano la tessera musei e c’erano in fila centinaia di studenti, la maggior parte dei quali, era in coda per omologazione, chissenefregava del museo egizio. E normalmente in questo marasma di persone con in mano il numerino come dal salumiere, c’è sempre il saggio di turno. Il pensionato piemontese che ha trascorso più ore alla bocciofila che in Fiat, pur avendoci lavorato una vita. Mediamente occhialuto, capello bianco e caplin con visiera, marcato negozio d’agraria o Fidas. Cintura nera di detti popolari e frasi fatte, parla una sola lingua indifferentemente con autoctoni, siciliani, svizzeri o rumeni: il piemontese. Leggasi con la O bella larga, quasi fosse una A, e la E un po’ strascicata. Vero che rende meglio l’idea? Ecco, lui a un certo punto, stamattina dice (io lo scrivo in italiano, mi perdonerete spero, ma se potete, pensatelo in dialetto): “E’ pieno di centenari. Al tg Piemonte la Milena Boccadoro ha fatto vedere un servizio su una fumna di 100 e passa. Perché sono poi tutte donne quelle che campano a lungo neh. A noi basta un niente e andiamo al Creatore; quelle lì invece tirano avanti come dei caterpillar. E’ pieno di vedove per lì in giro. Noi se rimaniamo da soli non ce la caviamo mica. Le fumne invece son già bituate a fare le cose per conto loro”.  Bon. Femmine 1- Maschi 0. Adesso vado da Nonna a festeggiare. Mangeremo come se non ci fosse un domani perché lei trita anche le pietre. Ultimamente è un po’ più rinco del solito. Ma io lo so che lo fa apposta, per far girare le scatole a mia mamma e a mia zia, che son gemelle, quindi una vera rottura al quadrato. Perché quando siamo sole io e lei, chiacchiera a proposito ed è in perfetta forma. Appena tornano loro, finge una catalessi temporanea e risponde solo a monosillabi. Ne sono sicura. Nonna la notte si veste da wonder woman, si cala giù in strada con le lenzuola del letto ortopedico e scorrazza per la città sconfiggendo il male. La sua missione sulla terra non si è ancora conclusa. C’è ancora tanto da fare prima di entrare nell’albo d’oro dei miei personalissimi supereroi!

4 commenti:

  1. Un giorno, all'ennesima domanda che le ponevo sui giochi che faceva da bambina per cercare di tenerle in allenamento la mente e di farla parlare (dopo ore di monosillabi) mi ha risposto alquanto stizzita:" Ma che domande mi fai?!?! I bambini son bambini, fanno i loro giochi! " In quel frangente ho davvero capito che l'avevo condotta alla saturazione, perchè con me non le era ancora mai capitato di perdere la pazienza, prima di allora. Così ho scelto per il resto del tempo di parlarle del presente. Lei mi rispondeva solo con sì- no. Potrebbe anche essere perchè forse non c'era molto da commentare. O magari riteneva banali le mie chiacchiere paragonandole con la sua intensa attività notturna. Ci sei voluta tu a mettermi la pulce nell'orecchio ed a farmi immaginare l'inimmaginabile. D'ora in poi la guarderò con occhi diversi... questo è poco, ma è sicuro!

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  2. Dico solo una cosa, a costo di apparire banale o retorico: certo mi rendo conto che una persona così avanti negli anni possa essere occasione di molteplici difficoltà nella gestione quotidiana, ma sappiate che benevolmente vi invidio. La mia nonna Ersilia non c'è più da 26 anni (qualcuno dei commentatori certo la ricorderà, non certo per ovvi motivi la titolare de blog) e vi assicuro che mi manca da morire, oserei dire sempre di più. A lei - che la vostra Nonna Terry l'ha conosciuta bene - non è stato dato di entrare nelle statistiche sulla quarta età, e vi assicuro che darei tutto quel (poco!) che possiedo anche solo per ascoltare un suo monosillabo, spontaneo o furbamente studiato che possa essere. Troppo poco l'ho apprezzata, nelle idiote esuberanze della mia adolescenza, troppo poco le ho detto "ti voglio bene". Nella vostra nonna rivivo oggi un po' la mia. Dunque auguri, nonna Teresa, di cuore.

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    1. Come ben sai, io la ricordo. Rammento la sua voce ed i suoi gesti. Non faceva che parlare (simpaticamente bene) di te. Anche lei, la rivedo davanti a casa, al piano di sotto o con le galline dall'altro lato del tuo cortile (può essere o mi confondo?). Sempre tirata a lucido, un tipino con vitino da vespa e modi garbatissimi. E non so come consolarti. Ma comunque grazie degli auguri (ti rispondo io perchè ora Teresa è sicuramente in giro per Almese a risolvere guai!)

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