AnnaGiùDalTram

giovedì 10 luglio 2014

Se l'afa è affar mio.


“Piove di nuovo?”, “Ma non è possibile!”, “Dimmi te se deve piovere d’estate”, “Sembra autunno”, “Ah, non ci sono più le stagioni di una volta”, “Appena piove, qui, fa disastri”.


Ehi, psssst, psssst. Dico a te che stai leggendo. Vieni, avvicinati allo schermo del pc, dello smartphone, dell’ipad o di qualsiasi diavolo di aggeggio tu abbia tra le mani. Devo dirti un segreto ma sottovoce perché è una di quelle cose che è meglio non divulgare troppo. Hai mai sentito parlare di surriscaldamento globale? Shhhhhhh! Per dinci! Che ci scoprono! E’ quel fenomeno per cui la temperatura media terrestre è aumentata di 1 grado negli ultimi anni, i ghiacciai si sciolgono, gli oceani evaporano, aumentano le inondazioni e ci sono perturbazioni più anomale e violente. Lo so, lo so che è una roba da nerd di climatologia. Che il motivo per cui piove due ore e tira giù le piante e scoperchia i tombini è solo perché Marte è in congiunzione con Urano o perché al Padre eterno piace che la terra diventi una piscina dentro cui sguazzarci i piedi d’estate. Lo so. Non troviamo sempre e per forza dei motivi plausibili alle cose, suvvia. Infatti, come ben vedete al Tg non ne parlano mai. Tipo, un mesetto fa c’è stata un’inondazione terribile in un posto sperduto, nella zona cinese, se non ricordo male. Ebbene, l’annunciatrice al Tg2, aria contrita, ha preso a dire: “sono 50 le vittime di questo improvviso fenomeno ma c’è una notizia positiva: dopo due giorni i soccorritori hanno ritrovato un cagnolino rimasto sepolto dalle macerie della casa colpita in cui viveva”. Sì. Ok. Yuppidu. Sparo un minicicciolo in salotto per celebrare la morte definitiva del giornalismo, mi rammarico per quei 50 poveretti a cui sono stati riservati 4 secondi nel servizio totale e poi mi chiedo perché non si abbia mai voglia di dire la verità. 
Ve lo dico io allora perché viene giù come se non ci fosse un domani. 
Perché abbiamo tutti una macchina e spesso la usiamo per fare due isolati: da casa, alla palestra dove ci mettiamo a fare fatiche inumane correndo sul tapis-roulant; dal posto di lavoro alla banca, che dista un isolato e che è uno di quei luoghi pubblici in cui d’estate ci sono 7 gradi e devi entrare col pile se non vuoi che ti si congeli il mocciolo del naso e d’inverno 42, per cui da quest’anno all’ingresso degli uffici pubblici sarà possibile trovare delle comodissime infradito da infilare durante le ore di attesa agli sportelli. 
Piove così tanto perché provare un t-shirt nel camerino di un negozio equivale a farsi un bagno turco all’hammam, tanto si suda. E poi perché è pieno di luci, ovunque, sempre accese, sempre a palla. 
Piove così tanto perché il frigorifero è pieno, la tv accesa, il computer connesso. Perennemente. 
Piove perché ci piace la sensazione di camminare scalzi a gennaio col riscaldamento a pavimento che sembra di stare su una spiaggia tropicale. Per cui vedi gente che in bikini saltella dalla cucina al bagno per non scottarsi i piedi, tanto tiene alte le temperature. 
Poi però a volte capiamo i nostri errori: non tanto perché il clima è insostenibile ma perché il portafogli piange. E allora facciamo un investimento, merito anche degli strabilianti incentivi statali: mettiamo i pannelli solari. Mettere i pannelli solari sul tetto di casa equivale ad espiare tutte le proprie colpe: vuoi investire la tua vicina di casa che non sopporti? Vuoi rubare le Fiesta alla Coop? Lo puoi fare, perché tanto tu ormai sei così bravo ad aver messo il pannello solare che tutto ti è perdonato. Poi lo Stato a me fa riderissimo, perché ti fa la detrazione per questi interventi ma non ti dice che se ne potrebbero fare tanti e tanti ma tanti altri, gratis o poco più, e spesso più efficaci. Ma poi, Stato, devi essere sincero, ce lo devi dire perché fai il figo con sta storia del fotovoltaico; non sarà mica per ripulirti la coscienza usando il trattato il Kyoto come una salvietta umidificata di quelle che si usano per il sederino dei bimbi? E per evitare così di pagare troppe multe per non aver fatto manco l'ombra di quello che ti veniva richiesto?! Stato, lo sai che noi siamo un po’ tonterelli, ce lo devi spiegare se ci stiamo fottendo tutte le risorse, se ci stiamo rovinando con le nostre stesse mani, se dobbiamo correre ai ripari un po’ alla svelta prima che anche qui da noi arrivi un Katrina che si porti via il Colosseo, la Mole e la Torre di Pisa. Di Venezia non parliamone neanche, quelli di sti tempi se non sono invasi dall’acqua, sono sommersi dalla merda. Ma questo è un altro discorso.


Ah giusto per la cronaca, sto weekend piove di nuovo. Che fate? Pensate di ricominciare la manfrina del “si stava meglio quando si stava peggio”? O molto più banalmente, spegniamo l’aria condizionata?! Non sembra, ma fa. 

4 commenti:

  1. Annè da quant'è che il tuo sederino move le chiappe in sfregamento pedalando su una bicicletta piuttosto che starsene tutto schiacciato su un sedile di alcantara di y10 per andare a salutare anche solo mammina?

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    1. Ma infatti io sono un esempio lampante del "parlare bene e razzolare male". Mai dichiarato il contrario! :)

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  2. ehm... Anna... il virgolettato che hai posto in cima al tuo scritto... ehm...te lo devo confessare... sembra proprio al dialogo che ho intrattenuto oggi in passeggiata con nonna Teresa. Ma se ti consola, come valore aggiunto, lei esordiva con "i contadini devono essere SOLERTI nel girare il fieno, prima che torni a piovere". Non mi aspettavo tale proprietà di linguaggio da un'ultra-centenaria!!! E soprattutto sappi che non ci siamo limitate alle semplici lamentele. Lei, per esempio, si premuniva di chiedermi se le avevo preso il foulard in caso piovesse ed io, rassicurandola, aggiungevo anche che non si preoccupasse: avrei tenuto d'occhio io le nuvole !!! (e al massimo avrei percorso i due kilometri che ci distanziavano da casa emulando "Beep Beep" di Wile Coyote - ma questo ho evitato di spiegarglielo per non farla spaventare). Le facevo poi notare che il vento che all'andata l'aveva spettinata, al ritorno le stava invece risistemando la messa in piega. (Giuro che tra le due la vera strega scarmigliata ero io!)Come vedi ... hai parenti che si scambiano banalità verbali, ma che trovano anche eccellenti soluzioni a zero costi e per nulla impattanti. Vanne fiera cuginetta!!!

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    1. Nonna Terry è a impatto 0! Sfida pure le stagioni e i cambiamenti climatici. Della serie: non ci sono più le mezze stagioni ma lei sì, c'è ancora!

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