AnnaGiùDalTram

giovedì 2 aprile 2015

Via col vento.

Nonna Teresa ha aspettato di averli suonati i suoi 102 anni, prima di decidere di andarsene. Perché, non lo diceva, ma era orgogliosa di essere arrivata a quest’età. Più che altro non ci pensava ma non pensava neanche mai di morire. Nel corso della sua esistenza ha visto tanti lutti, di tanti tipi ma lei, stoicamente, teneva il suo posto e si rammaricava se qualche ultrasettantenne dipartiva: “Non era neanche tanto anziano”, commentava in piemontese –madrelingua- dall’alto dei suoi quasi cento. Però Nonna Teresa sapeva bene anche l’italiano perché era molto curiosa e interessata ai fatti del mondo. Ha letto con meticolosità e costanza fino a quando la vista glielo ha permesso Famiglia Cristiana e La Valsusa. Tutte le settimane. Sempre. Poi quando ha smesso di vederci, gliele leggevano Maria e Agostina, le figlie gemelle, quelle che erano nate in due ma nel 1943 fu una bella sorpresa, non di certo anticipata da tante ecografie. Era circondata da un numero piuttosto consistente e variegato di nipoti e pronipoti: 15 in tutto, che con età diverse, studi ed esperienze lavorative differenti passavano a Cà Martinet -dove abitava insieme a Nonno Notu che l’ha già preceduta- e le raccontavano e lei domandava e chiedeva e si interessava con una sempre vivace dialettica. Poi aveva il suo bel carattere. Redarguiva Nonno di continuo: non stancarti, non bere, non fumare, non fare questo ma fai cortesemente e alla svelta quello. Però lo amava come si amavano le coppie di un tempo: forse più razionalmente, senza troppe effusioni ma con fedeltà e costanza, affidandosi quotidianamente ai grani del rosario che negli ultimi anni ascoltava in radio o alla tv a volumi che sfondavano il muro del suono. Nonna è arrivata a 102 anni così, supportata da uno stomaco di ferro, da scarsa vista ma molta lucidità, da pochi baci ma da una sempre fornita scatola di caramelle. Ti abbiamo avuta tanto, non potevamo chiedere di più anche se in alcune situazioni eravamo assolutamente convinti che non te ne saresti andata mai. Invece la decana di Rivera è partita abbandonandosi a una giornata ventosa “che a me piace, perché il vento porta sempre il sole”. 

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