AnnaGiùDalTram

mercoledì 19 febbraio 2014

Diversamente giovani.

Ce li avete presenti quei signori di una certa che si avviano a diventare anziani? Quelli che hanno già passato il fiore dei 30 e la maturità pimpante dei 40; hanno già fatto il giro della boa dei 50 e si apprestano a rinnovare la patente sempre più frequentemente e ad andare dall'urologo almeno una volta ogni sei mesi. Ecco, di quei signori lì voglio parlare io. Quelli che a un certo punto, quando camminano per il paese, stanno leggermente curvi e ciondolano avanti e indietro le braccia lungo il corpo. E’ una cosa imprescindibile: quando hai 25 anni non la fai, ma a 72 sì. E’ un automatismo. Poi, se vanno in bicicletta, di solito usano dei reperti della Prima e stanno con le gambe un po’ larghe, forse per aiutare le giunture delle ginocchia a non partire definitivamente. Ne avrete visti; alcuni pedalano trasportando l’impossibile: scale, latte (non quello munto, sto parlando delle tole), carriole, fascine. Roba da arresto immediato per violazione della 626. Molto spesso hanno pantaloni di velluto o di fustagno un po’ abbondanti e camicie a quadri scozzesi. Sono gli ultimi reperti viventi di ominidi dotati di pensione, presa in fase non ancora del tutto geriatrica. Così, per sfuggire alle grinfie delle mogli, che, mediamente, sono delle rompipalle di dimensioni colossali, si trovano impegni e occupazioni di vario tipo: diventano falegnami, boscaioli, intagliatori, fresatori, elettricisti, coristi, manutentori, volontari, Alpini, pittori, colf addetti alle commissioni, piloti professionisti di passeggini, carrozzine o trattori, indifferentemente, trascinatori di tricicli, autisti e portalettere. Ecco, a tal proposito, apriamo anche una parentesi sul modo di guidare che questi signori hanno assunto col passare del tempo. La vista si è abbassata, i riflessi non sono più pronti come quelli di una volta ma loro guidano come se non ci fosse un domani. Avete mai notato? Non sono ancora caduti nel baratro senza ritorno del nonu che guida in centro strada e tiene la prima per almeno 200 metri, no. Loro sono in un limbo di vitalità, in cui credono di avere l’esperienza giusta per potersi permettere qualsiasi tecnica di guida. Vanno agli 80 nelle strade a curve di montagna ma ai 40 in statale. Azzardano sorpassi con visibilità zero e si immettono negli incroci con la leggiadria di un paso doble. E tu, al lato del passeggero, ti appendi alla maniglia interna snocciolando tutti i rosari che non hai detto in vita tua. Torniamo a noi. Anzi, a loro. Di solito sono una specie mite e mansueta, stile che hanno affinato per evitare ulteriori affettamenti bilama delle consorti di cui sopra. Si muovono sicuri e gioviali per il paese. Ne conoscono la storia, ne hanno visto l’evoluzione, vivendo in modo consapevole sia la Guerra, sia il Boom, sia le Rivoluzioni, sia il Declino totale. Quello che, invece, è stato praticamente donato a noi con pacco a forma di missile, sopraggiunto da dietro. Ma dicevamo. Loro conoscono tutti, salutano tutti e si fermano volentieri per una battuta. Perché sono anche simpatici. L’unico inconveniente è che a volte capita che le funzioni digerenti interne non siano più così efficaci e quindi il loro alito non invita propriamente a un incontro appassionato alla Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Però loro in fondo, in fondo lo sanno. Ed essendo buoni, come detto, vanno sempre in giro con le Monk’s nella tasca delle braje e sovente le offrono. Solo che le caramelle del monaco balsamiche, oltre a donare sollievo contro tosse e mal di gola e a ridare al fiato un aroma più fresca, ti brasano completamente  l’epiglottide e stimolano le ghiandole alla produzione di saliva sufficiente per spegnere l’incendio. Quindi, onde evitare di vivere due minuti di paura, declini l’invito, saluti e auguri buona giornata, scappando a gambe levate. Ognuno di noi ha un nonno o un papà così. Dite la verità. E allora il compitino per oggi è questo, se potete. Avvicinateli. Odorate la loro pelle coriacea che sa di colonia. E dategli un bacino sulla guancia e sulla barba appena fatta ma spessa. Si stupiranno e si commuoveranno. Perché quei signori lì non sono abituati alle smancerie. Ma se le meritano. Ogni tanto, se le meritano.




2 commenti:

  1. Mi aspettavo un finale totalmente diverso. E invece... mi hai sorpreso. Un "+" sul registro ;-)

    RispondiElimina
  2. Ahahah...cosa ti aspettavi? Sono curiosa...

    RispondiElimina