AnnaGiùDalTram

mercoledì 23 agosto 2017

Mutatis mutandis.

Allora, leoni da tastiera, oggi sono costretta a darvi una lezione di umiltà. Prima di scagliarvi come belve inferocite sulle vittime di turno, gradirei che imparaste a documentarvi. E io, grazie alla grandissima capacità analitica che mi contraddistingue, vi illustrerò in maniera empirica come si fa. Sfrutterò l’occasione per esaminare un caso che mi sta particolarmente a cuore e che non può essere più taciuto. 
Quest’oggi miei prodi, parliamo di chi tiene le mutande sotto il costume. Anzi, più precisamente dei maschi, che tengono le mutande sotto il costume. Perché al mare le femmine fanno un sacco di altre genialate ma questa, grazie al Cielo, no. 
Allora, in spiaggia, chi più chi meno, quest’anno ci siete già andati tutti e anche voi avete assistito allo scempio. Ma come vi dicevo, non mi limiterò a inveire contro questa moda bislacca, no. Io ho approntato un breve sondaggio con tanto di interviste. Perché, non mi vergogno a dirlo, ho amici, colleghi e parenti stretti che di questo modus balneandis sono avvezzi. Intanto non cominciamo a prendercela con gli adolescenti perché i tre casi da me esaminati hanno età varie tra di loro. E ci sono anche degli adulti. Il più vecchio, che è l’amico (quindi uno che ho deliberatamente scelto di frequentare tra l’altro) tiene le mutande anche sotto la tutina della bici, quindi è un caso evidentemente perso. La sua motivazione è, udite udite, l’igiene. Ergo, per non far entrare in contatto i preziosi di famiglia con lo iodio, preferisce mettere lo slip di cotone a protezione. Il fatto che poi, tenere la mutandina intrisa d’acqua sotto il boxer che funge da costume, magari per mezza giornata in mezzo alla sabbia, favorisca una proliferazione di muschi e licheni nella zona tra lo scroto e il prepuzio che manco nella tundra delle aree polari artiche, ah, quello va bene, è igienico. 
Ma proseguiamo con la testimonianza del collega che afferma con assoluta serenità la rapidità con cui il cotone sulla pelle asciughi non appena si esca dall’acqua. Ah davvero? Per mia esperienza quando stendo le magliette, al sole di luglio, se non ci sono 40 gradi percepiti e vento di favonio forza 33 nodi, quella roba lì mica asciuga tanto in fretta e se non asciuga, puzza. Quindi non mi turlupinare: se tieni le mutande sotto il costume, dopo il bagno, puzzano. Puzzano anche perché sfregano e non raccontiamoci storie: l’acqua del mare non ha mica lo stesso effetto di un bidè fatto col sapone di Marsiglia. Però il collega non cede e mi dice: “Meglio veder la mutanda che esce dal costume che la canala di scolo”. Ineccepibile. Anzi, forse mi ha convinto. 
Ma ho avuto bisogno ancora di una testimonianza per trarre le mie conclusioni. E allora ho chiesto al parente per avere conferma che i miei geni sopravvalutati trovassero un effettivo riscontro. Così è stato e ho indagato tirando fuori un argomento al quale tutti voi vi sottrarrete con aria schifata ma almeno questa volta non siate ipocriti. Già perché la pipì in mare la facciamo tutti. Chi nuotando a rana con aria estasiata, chi andando al largo fingendo di osservare all’orizzonte i pedalò, chi seduto a riva tra una risacca e l’altra. Mettetevi nella categoria che più vi rispecchia ma siate onesti. 
Ebbene, il maschio con la mutanda sotto il costume, che fa in questi casi? La fa. Sempre e comunque. Ma, nel caso specifico da me intervistato con un filo di ribrezzo addosso, tira giù l’ambaradan e innaffia liberamente l’oceano mare. Così non rimangono tracce sul tessuto una volta usciti dall’acqua. Fantastico. Un po' meno per chi si trovi a fare snorkeling nei paraggi ma la cosa non mi riguarda: se voglio vedere dei pesci preferisco farlo quando siano già fritti in pastella. 
Infine, ultimo dettaglio che mi preme fornirvi, è che la mutanda sotto il costume va scelta con stile. Intanto sono da preferire slip e non boxer che interferiscano con il costume. Poi l’elastico va delle dimensioni di una spanna, possibilmente marca “Uomo”, “D&G” o “Calvin Klein”. Del mercato. Anche tarocchi. Così esce un po' di cafonaggine media alla quale comunque i maschi italiani sono affezionati. E poi il costume va tenuto giù, calato, di modo che la mutanda, la vera protagonista di questo sfoggio di virilità, svetti con fierezza sopra le chiappe. 
Ecco. Credo di avervi detto tutto e avervi fornito una serie dettagliata di elementi per permettervi di scegliere da che parte stare. Io sto con il poliestere e la retina che asciugano in fretta e tengono su con delicatezza ciò che la forza di gravità chiamerebbe a sé. Io, che ambisco sempre a libertà, leggerezza ed amorosi sensi, vi invito a non sentirvi costretti là sotto, che già la vita tende a soffocarci. Lasciamo che almeno la nostra intimità goda di un po' di sana anarchia.



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